La rabbia dei bambini che spaventa i genitori
6 Aprile 2018L’ora dei compiti: INCONTRO GRATUITO PER GENITORI
15 Settembre 2018Settembre mese di cambiamenti e nuovi inizi. Il nuovo governo ha già messo nel calderone novità per i ragazzi che nell’ a.s. 2018/2019 dovranno sostenere gli esami di maturità.
Di cosa stiamo parlando
I test INVALSI e l’Alternanza Scuola-Lavoro sono due punti forti del decreto Buona Scuola varato dal governo Renzi. Secondo le normative previste da questo decreto, durante l’anno scolastico 2018/2019 i famigerati test INVALSI per valutare la preparazione degli studenti in matematica, italiano ed inglese dovrebbero essere applicati ai ragazzi delle ultime classi della scuola secondaria e la partecipazione agli stessi, insieme al monte di 200 ore di Alternanza Scuola-Lavoro, dovrebbero rappresentare requisito essenziale per l’ammissione agli esami di maturità.
Cosa cambia
L’attuale governo si appresta a modificare il decreto Buona Scuola con il decreto Milleproroghe. Ciò comporterà lo slittamento della valutazione in termini di voti e/o di crediti degli INVALSI e dell’Alternanza Scuola-Lavoro per gli esami di maturità all’anno 2019/2020. Verrà cancellata la terza prova scritta e verrà assegnato un peso maggiore alle prime due prove (20 crediti ciascuna) e al percorso scolastico (40 crediti accumulabili negli anni) mentre verranno diminuiti i crediti assegnati alla prova orale (20 invece di 30).
Cosa rimane invariato (per ora)
Test INVALSI e Alternanza Scuola-Lavoro pur non essendo valutativi rimangono obbligatori per l’ammissione agli esami di stato.
Dirigenti scolastici, docenti e studenti tirano un profondo sospiro di sollievo anche se con Milledubbi…
Il nostro pensiero
Consideriamo l’Alternanza scuola-lavoro una novità importante del decreto Buona Scuola però essa pur rappresentando un valore aggiunto per quanto riguarda le scuole professionali e tecniche la stessa cosa non può dirsi per i licei dove diventa un appesantimento degli impegni per gli studenti, senza che essi possano poi sfruttare al massimo le competenze maturate.
Riguardo agli INVALSI, la decisione di renderli obbligatori ma non valutativi è un controsenso poiché ciò rischia di togliere importanza alla prova in sé: dalla nostra esperienza professionale possiamo dedurre, infatti, che i ragazzi non si impegnano a sufficienza in un lavoro se esso non viene poi valutato.
[13 Settembre 2018] Continuando a parlarne..
Continuando a confrontarci sul tema Alternanza Scuola-Lavoro, pur riconoscendo il valore aggiunto di un’esperienza lavorativa per i ragazzi che frequentano una scuola più di tipo teorico (come un liceo classico, ad esempio) la nostra esperienza sul campo ci porta a evidenziare gli aspetti critici di questa legge.
Ragazzi, insegnanti e genitori ci hanno riportato come questa esperienza pensata come valore formativo viene percepita invece come una perdita di tempo in quanto le metodologie di realizzazione spesso non coincidono con le finalità prefissate. Per esempio, un’attività sportiva professionistica viene riconosciuta come esperienza lavorativa anche per un ragazzo che frequenta un liceo classico; oppure il fascicolare delle pubblicazioni per una testata giornalistica per uno studente di liceo scientifico. La criticità pertanto per noi è legata proprio alla realizzazione delle esperienze che non aiutano veramente il ragazzo ad entrare nella realtà lavorativa sfruttando le competenze teoriche acquisite.
Questo, anziché motivare il ragazzo, paradossalmente, può finire per stressarlo poiché vivrebbe l’esperienza come tempo sottratto allo studio o ai suoi impegni privati.
Fonti: Repubblica.it, Scuola.net