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5 Marzo 2020L’epidemiologia è la disciplina che studia come si diffondono i virus e le malattie utilizzando modelli matematici e simulazioni computerizzate. Per prevedere l’evoluzione, e quindi anche il livello di pericolosità di un virus, si crea un modello matematico ovvero una specie di equazione matematica che tiene conto di tutte le variabili collegate con la diffusione del virus e la si implementa in una simulazione al computer. In questo modo “facendo finta” che quel virus si diffonda liberamente se ne studia il comportamento, se ne contiene la pericolosità e si traccia la strada per la ricerca di un vaccino.
In questi giorni le notizie di cronaca sono monopolizzate dalle conseguenze dell’arrivo in Italia del coronavirus (SARS-CoV-2) e delle decisioni molto discusse prese per ridurre al minimo il pericolo di contagio in Lombardia e Veneto. In mezzo a tantissime notizie, mezze verità, opinioni e giustificate paure sembra impossibile trovare un punto di riferimento ma in realtà ce l’abbiamo proprio sotto gli occhi ed è lo stesso che usano gli epidemiologi: la matematica.
Come per gli altri virus, c’è un un modello matematico anche per il SARS-CoV-2 , il quale prende il nome di SIR, e si basa sull’analisi del numero delle persone Suscettibili (che possono contrarre il virus), delle persone Infettate ( che hanno già contratto il virus) e delle persone Riabilitate ( che sono guarite). Secondo questo modello i parametri da tenere sotto controllo sono due: R-con-zero, ovvero il numero di persone suscettibili che un infettato può infettare a sua volta; e il tempo medio cioè il lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui una persona suscettibile viene infettata e il momento in cui infetta a sua volta qualcun altro.
Al momento il SARS-CoV-2 ha un R-con-zero di 2,5, vale a dire che ogni infettato può trasmettere il virus ad almeno 2 persone in un tempo medio di 7 giorni.
Il morbillo ha un R-con-zero di 15, mentre la parotite di 10 quindi se riusciamo a mantenere questo parametro costante, il SARS-CoV-2 non diventerà più pericoloso di tante altre malattie.
L’interesse di infettivologi, medici ed esperti tutti, pertanto, è che questo parametro si mantenga il più possibile stabile e che, col tempo, inizi a ridursi poiché quando scenderà sotto l’unità vorrà dire che il virus sta scomparendo o comunque si è indebolito e può essere debellato.
Già, ma come? Semplice: bisogna ridurre al minimo la possibilità che gli infettati vengano a contatto con i suscettibili prendendo delle decisioni che sono scomode, antipatiche e perfino dolorose ma necessarie come la matematica ci insegna. In quest’ottica la chiusura straordinaria di scuole, musei, cinema, stadi e altri luoghi ad alta frequentazione è una misura cautelativa che ci permette di sfruttare l’unica arma che funziona davvero con questo tipo di virus: il contenimento.
Siti utili per avere informazioni verificate
Ministero della Salute
Istituto Superiore della Sanità
Internation Commitee of Taxonomy Of Viruses
Per approfondire: Articolo di Paolo Giordano su Corriere. it LINK