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1 Luglio 2020Il Vamping è una tendenza diffusa, soprattutto tra i più giovani, di restare svegli fino all’alba per chattare, videochiamare, ascoltare musica, giocare online, o scrollare tra i feed delle reti sociali.
Il Vamping permette di partecipare ad una sorta di cybercomunità notturna, dove ritrovarsi, darsi degli appuntamenti, ovviamente virtuali, con amici ma anche nuove conoscenze, per condividere tutto quello che fanno, gli capita, gli piace o pensano.
Gli utenti di queste cybercomunità sono chiamati vampiri dei social media
Perché proprio di notte?
Dietro la voglia di essere sempre connessi e di comunicare -lo smartphone da tempo è per molti teenagers lo strumento principe per esplorare, comunicare, relazionarsi con i coetanei- la quiete notturna è un momento ideale per farlo, un momento di maggiore privacy e senza interruzioni in cui ci si trova tutti contemporaneamente.
E’ anche un momento di trasgressione e ribellione per gli adolescenti nei confronti dell’autorità genitoriale, da non sottovalutare, una piacevole esperienza di libertà.
Perché sta divulgandosi sempre più?
Questa tendenza è legata al desiderio/bisogno di approvazione sociale, di autostima e di appartenenza ad una comunità (anche se solo virtualmente).
Un’indagine svolta dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza nel 2017 su tutto il territorio nazionale ha messo in luce che il 62% degli adolescenti rimane sveglio fino a tarda notte per chattare, parlare o giocare con gli amici e partner, a guardare video o serie TV in streaming, e un 15% si sveglia sistematicamente, anche dopo essersi addormentato, per controllare le notifiche sui social network (articolo completo: https://bit.ly/2BgbPyo).
Vamping e Covid_19
Durante l’emergenza sanitaria il fenomeno del vamping si è molto accentuato: le misure restrittive di contenimento della pandemia hanno impedito, per un lungo periodo, la vicinanza fisica con gli amici, e molti ragazzi hanno avuto il bisogno di sfruttare la realtà virtuale per soddisfare il loro bisogno naturale di socialità. Niente contatti, niente abbracci, le realtà virtuali sono stati l’unica alternativa per mantenere vive le relazioni. L’incremento è anche dovuto alla difficile gestione della noia durante il lockdown, che di per sé ha comportato per molti un incremento dell’utilizzo degli smartphone, fino a farlo diventare un compagno che non ci lascia mai, neanche la notte!
Per l’adolescente, la notte è diventata ancora di più l’unico momento in cui riappropriarsi dell’intimità e della privacy in un momento di forte stravolgimento delle proprie abitudini, con la convivenza forzata degli spazi domestici e l’impossibilità di uscire.
Conseguenze e Rischi?
La principale conseguenza è collegata alla mancanza di un numero adeguato di ore di sonno.
La privazione del sonno, a sua volta, può comportare: irritabilità e nervosismo, deficit di concentrazione e difficoltà nell’apprendimento.
Il rischio è quando l’utente delle cybercomunità notturne non riesce più a farne a meno e diviene ossessionato dal bisogno di chattare, vedere le serie, controllare i messaggi, i “like”, ecc, fino alla totale dipendenza.
Il Vamping, o Nomofobia (la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete di telefonia mobile), è stato inserito tra le patologie connesse con l’esperienza digitale.
Il rischio è anche legato al fatto che tale fenomeno sembri favorire altri comportamenti patologici come il sexting, il cyberbullismo e la diffusione di materiale privato in rete.
Come tutte le patologie deve essere diagnosticata da un professionista competente senza saltare alle conclusioni più ovvie.
Dr. Ottavia Pennisi