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22 Marzo 2019“La Mediazione Familiare (MF) è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio o alla rottura della coppia a qualsiasi titolo costituita”. L’obiettivo è quello di ristabilire un dialogo costruttivo nella coppia genitoriale che, superando le divergenze emotive, pratiche e giuridiche, arrivi ad effettuare delle scelte sentite come giuste ed eque proprio perché condivise in prima persona e non accettate passivamente o imposte da terzi estranei alla realtà familiare.
Il presupposto base è, invero, il riconoscimento della “competenza” dei genitori, visti come in grado di prendere decisioni pur nello sconvolgimento emotivo ed organizzativo che una crisi familiare determina; competenti anche rispetto alla consapevolezza dei propri bisogni e di quelli delle altre persone significative, in primis i figli, nonché dei limiti e delle possibilità.
Il Mediatore familiare, infatti, quale figura terza, si adopera affinché i genitori raggiungano in prima persona degli accordi direttamente negoziati, rispetto a bisogni ed interessi da loro stessi definiti, con particolare attenzione ai propri figli, ed elaborino un programma soddisfacente per sé e per i figli, al fine di mantenere una comune responsabilità genitoriale.
Il Mediatore familiare non dà soluzioni né fornisce la risposta ai problemi. E’ imparziale in quanto si colloca al di fuori del conflitto, del gioco delle parti, lontano dalla logica che vuole sempre un vincente e un perdente, privo di qualunque funzione di giudizio, valutazione, di attribuzione di responsabilità, colpe, meriti, di arbitrato. Aiuta i genitori a riaprire i canali comunicativi interrotti dal conflitto, favorisce la collaborazione e stimola i partner nell’esplorazione di soluzioni innovative e personalizzate, valorizzando le loro competenze e risorse.
La grande risorsa della mediazione sta proprio nel riconoscere le parti come unici soggetti deputati a pronunciarsi circa il conflitto, perché questo è il loro conflitto, appartiene a loro soltanto, sicché sono loro a dover prendere le decisioni relative alla propria vita futura.
Il Mediatore familiare ha la sola funzione di garante del procedimento, del mantenimento di un atteggiamento di rispetto e di ascolto attivo
La MF si distingue sotto vari profili dagli altri tipi di interventi volti a risolvere le controversie, soprattutto perché essa mira, attraverso il controllo ed il contenimento degli effetti distruttivi del conflitto familiare, a favorire la riacquisizione della capacità dei genitori di gestire autonomamente e responsabilmente il conflitto che li vede coinvolti. Sono i genitori i veri e soli artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la loro vita futura e quella dei figli.
Il fine dell’intervento è quello di ridisegnare la mappa del rapporto genitoriale e fissare i nuovi confini geografici della famiglia
Al centro viene posto il tema della continuità dei legami familiari, l’esercizio di una comune responsabilità genitoriale.
Il meta obiettivo di questo intervento, invero, è la prevenzione del disagio dei figli, dal momento che la letteratura specialistica ha evidenziato che è il persistere di una elevata conflittualità tra i genitori anche dopo la divisione familiare a costituire il principale fattore di rischio evolutivo per i figli.
In questo scenario di mutamento storico-sociale, la MF si configura quale contesto privilegiato per l’espressione e la valorizzazione dei bisogni delle persone. E’ uno spazio di confronto e gestione dell’interdipendenza che sopravvive alla rottura del legame, soprattutto per quanto riguarda la dimensione della genitorialità.
Proprio per questi motivi il percorso di MF è un percorso volontario, scelto liberamente dai genitori, e si colloca in uno spazio autonomo da quello giudiziario. Senza adesione volontaria (cioè quando il percorso è prescritto dal Tribunale o dai Servizi territoriali, …) risulterebbe impossibile spostarsi da una posizione di difesa del sé verso una posizione di difesa della relazione genitoriale, l’attenzione rimarrebbe focalizzata sul tema del giudizio, sulla vittoria o sconfitta.
I genitori che intraprendono questo percorso entrano in un laboratorio di idee: per trovarne di nuove, più calzanti con la propria situazione, nel rispetto dei bisogni di tutti.
Dottoressa Pennisi Ottavia
Link: www.simef.net