Punizioni si, punizioni no
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15 Marzo 2019Quando giochiamo ci immergiamo in un ecosistema che stimola la nostra fantasia e la nostra curiosità, ci spinge a sfruttare le nostra capacità cognitive in un contesto stimolante anche dal punto di vista relazionale.
Giocare è un momento fondamentale nella vita di ogni uomo, qualunque sia la sua età; aiuta a mantenere libera la propria mente e dà modo di esternare la propria emotività partecipando in prima persona.
L’esperienza del gioco, nei bambini prima e nei ragazzi poi, porta ad essere perseveranti e ad avere fiducia nelle proprie capacità
Se inserito in un contesto di attenzione e competenza, il gioco possiede una straordinaria valenza educativa poiché aiuta ad implementare le proprie capacità ed abilità sfruttando il potenziale di energia psichica e favorisce processi di apprendimento sistematici: ogni gioco prevede delle regole da ricordare e da seguire, degli obiettivi da raggiungere, delle decisioni da prendere e delle strategie da pianificare.
Tra gli otto e i dieci anni il bambino comincia ad assimilare concetti astratti e a pensare logicamente, percepisce e modifica il proprio sistema di valori, si ampliano notevolmente le sue capacità cognitive e relazionali.
Dunque è questa l’età in cui si comincia ad aver dimestichezza con i giochi e si intraprende il viaggio verso l’acquisizione di nuove modalità intellettive e relazionali con il mondo esterno attraverso la sorpresa e la scoperta.
Attraverso il gioco la naturale propensione alla competizione può essere incanalata in un processo costruttivo mediante il quale affinare le proprie competenze imparando a socializzare, collaborare e confrontarsi con gli altri, a gestire un nuovo sistema di codici di comunicazione, a sfruttare la propria creatività e a potenziare la forza di volontà.
Prova, sbaglia. Prova di nuovo, sbaglia meglio
Con il gioco il bambino impara a gestire la sconfitta e le frustrazioni che ne seguono in un contesto in cui ogni fallimento può diventare stimolo per migliorarsi.
Inoltre, giocando viene dato spazio alla curiosità naturale dei bambini e dei ragazzi e al loro bisogno di esplorare e divertirsi.
Quali giochi?
Possono essere i classici giochi da tavolo come Il gioco dell’oca, Monopoli o Risiko; i giochi 1 contro 1 come Battaglia Navale, Forza Quattro, Scacchi e anche versioni più elaborate, come Dungeons & Dragons o Magic The Gathering, che si caratterizzano per la tematica fantasy, possibilità di collezionismo, e maggiori e più complesse regole.
Il gioco di cui vogliamo parlare un po’ più nello specifico è Magic. Si tratta di un gioco di carte, dove il giocatore deve azzerare i punti dell’avversario, con un’opportuna strategia che risulti efficace e vincente ma anche resistente a quella dell’altro. Turno dopo turno si ripetono degli schemi (pesca una carta, elabora una strategia di attacco ma anche delle contromisure difensive per evitare di subire un danno dall’avversario, ecc.) che comportano l’utilizzo di abilità cognitive quali calcolo numerico, ragionamento strutturato e capacità decisionale.
I bambini e i ragazzi, divertendosi e insistendo, non si rendono conto che di fatto tengono a mente molte informazioni, fanno calcoli, pianificano strategie, imparano a tollerare la frustrazione trasformandola in motivazione.
Per approfondire
[LINK]Qui parliamo di videogiochi
[LINK]Qui potete leggere la testimonianza di un genitore che gioca a Magic con il figlio di 6 anni